Archivio (150)

Venerdì, 27 Agosto Scritto da
San Cassiano, sala manifestazioni

Piano Recital

Christoph Declara, pianoforte
Il pianista Christoph Declara ha studiato all’università “Mozarteum” di Salisburgo con il prof. Christoph Lieske e il prof. Pavel Gililov. Dopo aver ricoperto l’incarico di assistente del prof. Gililov a Salisburgo, per sette anni, e pro tempore presso l’Università di Musica e Danza di Colonia, attualmente tiene i sui corsi di Pianoforte al “Mozarteum”. Svolge attività concertistica come solista e musicista da camera in diversi paesi europei e negli Stati Uniti. È stato ospite della “Settimana Mozart” di Salisburgo con Dennis Russell Davies, del “Festival Internazionale Herrenchiemsee” con Enoch zu Guttenberg e del “Giovane Europa in Musica” di Milano. Christoph Declara si è aggiudicato il primo posto in concorsi nazionali e internazionali, tra cui l’“International Johannes Brahms Competition” di Pörtschach, in Austria. È stato invitato in Kosovo e in Cina in qualità di giudice di concorso e di docente nei corsi di perfezionamento. Per l’etichetta festivo-records ha registrato due cd con musiche di Johannes Brahms, Sofia Gubaidulina e Roland Leistner-Mayer.

Il programma della serata è incentrato sulle sonate per pianoforte del periodo classico viennese. La “Sonata in mi bemolle maggiore” è una delle ultime tre sonate che Joseph Haydn compose in Inghilterra nel 1794. È contraddistinta da una notevole vivacità e da un gioioso virtuosismo di esecuzione, e presenta dei bruschi cambiamenti di stato d’animo nel movimento centrale. La “Sonata in la minore” di Mozart, composta nel 1778 a Parigi, porta in sé una particolarità: per la prima e unica volta, in tutte le sue sonate, Mozart compone un fortissimo - seguito immediatamente da un pianissimo. Un contrasto di tal genere lo ritroveremo in seguito solo in Beethoven. Il carattere drammatico dell’opera potrebbe essere stato determinato dalla morte della madre del musicista. In questo senso, il bellissimo Andante risulta a volte lamentoso e risentito. La “Sonata in fa minore” di Beethoven è fra le sonate più popolari e probabilmente anche fra le più appassionate del musicista tedesco. Sebbene Beethoven si sforzi di rispettare le restrizioni formali della sonata classica, si ha come l’impressione che ogni singola nota cerchi di rompere questo vincolo, prima che gli argini cedano il passo all’estatico finale.

Programma "THE CLASSICAL SONATA":

Joseph Haydn
1898 – 1937
Sonate in Es-Dur - Hob. XVI:52
Allegro
Adagio
Finale. Presto

Wolfgang Amadeus Mozart
1756 – 1791
Sonate in a-Moll - KV 281
Allegro maestoso
Andante cantabile con espressione
Presto

Ludwig van Beethoven
1770 – 1827
Sonate in f-Moll, op. 57 „Appassionata“
Allegro assai
Andante con moto
Allegro ma non troppo

Giovedì, 26 Agosto Scritto da
Badia, Sala manifestazioni ”Ciasa Runcher”

Trio Lignan

Katia Moling, viola
Nevena Majdevac, oboe
Nikola Stojković, pianoforte
Katia Moling si è diplomata in Viola al Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze, con il M° A. Vismara. Si è perfezionata sotto la guida di P. de Clerck, J. Winkler e B. Giuranna. Dal 2017 fa parte dell‘Orchestra Giovanile Luigi Cherubini di Riccardo Muti. Collabora con varie orchestre, fra cui il Teatro dell’Opera di Roma, la Filarmonica di Bologna e la Camerata Strumentale di Prato.

Nevena Majdevac si è diplomata in Oboe al Conservatorio “L. Cherubini“ di Firenze, con il M° S. Bensi. Si è perfezionata sotto la guida di B. Čičovački, P. Dombrecht, G. Porat, M. Arter, A. Negroni e P. Pollastri. Ha collaborato con varie orchestre, fra cui l’Orchestra del Teatro Nazionale della Serbia, l’Orchestra Filarmonica di Sarajevo, i Beogradski Sinfonicari, l’Orchestra Regionale Toscana e la Filarmonica di Belgrado.

Nikola Stojković si è diplomato in Pianoforte all’Università di Kragujevac con il M° N. Tomić e alla Facoltà di Musica di Belgrado con il M° D. Stošić. Si è perfezionato sotto la guida di diversi pianisti, fra cui J. Kot, T. Poddubnaya, A. Madžar, J. Rouviere, M. Uhde, E. Kupiec. Ha vinto diversi concorsi, fra cui il primo premio al “Concorso Nazionale di Belgrado” nel 2009 e nel 2011.

Nel corso del Romanticismo si realizza un’intima affinità tra musica e poesia. Molti compositori nei loro brani si ispirano a liriche di poeti contemporanei. August Klughardt, nato a metà ‘800 in Germania, compone 5 Fantasie basate sulle poesie di Nikolaus Lenau, chiamate “Schilflieder”. Si tratta di poesie di carattere malinconico, in cui l’io narrativo sogna un amore impossibile. Charles Martin Loeffler, nato a Mulhouse nella seconda metà dell’800, compone 2 Rapsodie basate su due liriche del poeta francese Maurice Rollinar. La prima, “L‘Étang”, parla di una ragazza seduta sull’orlo di uno stagno pieno di rospi, al chiaro di luna. La seconda, “La Cornemuse”, descrive il suono delle cornamuse che sibila attraverso i boschi come un vento lamentoso. Robert Kahn, nato a Mannheim nella seconda metà dell’800, è un importante autore di Lieder, composizioni per voce e accompagnamento strumentale, in stretta connessione con la poesia. Fra le sue numerose composizioni di musica da camera c‘è la “Serenata in fa minore”.

Programma "WORDS OF MUSIC":

August Klughardt
1847 – 1902
Fünf Fantasiestücke -
Schilflieder

Charles Martin Loeffler
1861 – 1935
Two Rhapsodies:
L’ Étang
La Cornemuse

Robert Kahn
1756 – 1791
Serenade in F Minor

Lunedì, 23 Agosto Scritto da
San Vigilio, pavillion

Red Loam

Lucia Kastlunger, vocals
Oliver Marec, sax, flute
Martin Lamla, guitar
Dominik Lehmeier, bass
Aron Hantke, drums
I Red Loam suonano funk e jazz-rock autentici, dal timbro suol. I musicisti Oliver Marec, Martin Lamla, Dominik Lehmeier, Aron Hantke e Lucia Kasltunger si muovono sulla scia di alcuni dei migliori artisti degli ultimi decenni: Wayne Shorter, i Yellow Jackets o Karl Ratzer. E ci propongono il “Fusion-Sound” che riempiva le strade di New York negli anni ‘80, ibridandolo con influssi personali e con nuove suggestioni.

L’obiettivo che i Red Loam si prefiggono è quello della fusion di jazz, rock, soul e funk, riproducendo le cover o le proprie composizioni in modalità spontanee e originali, ricche di arrangiamenti e di suggestioni autentiche. Il gruppo intende gettare una luce sempre nuova sull’interpretazione: ritmi e “grooves” cambiano carattere e conferiscono ai brani un’intonazione soul, mentre i tempi veloci vengono stravolti e presentati in una veste inedita e carica di energia.

Programma "FUNK & JAZZ-ROCK":

Oliver Marec
*1992
Perfect Fit

Erykah Badu
*1971
Certainly

Beady Belle
*1974
Self-fulfilling

Russel Ferrante
*1952
Going Home

Alf Clausen
*1941
Alf Clausen

Skip Scarborough
1944 – 2003
Cant Hide Love

Martin Lamla
*1985
Cold Winter

Chantae Cann
Free Your Dreams

Werner Neumann
*1964
Who the fuck is Radiohead

Mercoledì, 18 Agosto Scritto da
Corvara, pavillion

Belgian Brass Soloists

Manu Mellaerts, tromba
Devolder Steven, tromba
Vercruysse Rik, corno
Smets Jan Trombone, trombone
Vanaenrode Stephan, tuba
I Belgian Brass erano in precedenza il quintetto Belgian Brass Soloists, fino a quando il direttore artistico Manu Mellaerts ha lanciato l’idea di riunire un gruppo di musicisti più ampio e completo, al fine di migliorare la qualità artistica dell’ensemble.
Aggiungendo la sezione ritmica e scegliendo di lavorare su diversi arrangiamenti, ecco che si è ottenuto un ensemble moderno, flessibile, e riconoscibile. Non è una coincidenza, quindi, che al cd di debutto dell’ensemble sia stato dato il nome appropriato “Pushing the Limits”. Per raggiungere un più variegato pubblico d’ascolto, è massimamente importante allestire un programma di concerti equilibrato, che contempli generi musicali diversi, che vanno dal rinascimentale al contemporaneo, dal sinfonico al pop, dal serio al frivolo...

Programma "BRASS DIVERSITIES…!":

Samuel Scheidt
1587 – 1654
Battle suite

G.Ph. Telemann
1681 – 1767
Trio Sonate in a

Joseph Horowitz
1926
Music hall suite
Soubrette song, Trick-cyclists, Adagio team,
Soft shoe shuffle, Les girls

Malcolm Forsyth
1936 – 2011
The Golyard’s Grounde

Leonard Bernstein
1918 – 1990
Dance Suite

Michael Kamen
1948 – 2003
Quintet

Giacomo Puccini
1858 – 1924
Nessun Dorma
Aria, Turandot
Solist: Markus Erlacher

George Gershwin
1898 – 1937
Porgy and Bess suite
It Ain’t necessarily so, I Loves you Porgy
A woman is a sometime thing & I got plenty o’nuttin’
I’am on my way


In caso di mal tempo il concerto sarà alle 21:15 nella sala manifestazioni di Corvara.
Martedì, 17 Agosto Scritto da
San Vigilio, pavillion

Belgian Brass Soloists

Manu Mellaerts, tromba
Devolder Steven, tromba
Vercruysse Rik, corno
Smets Jan Trombone, trombone
Vanaenrode Stephan, tuba
I Belgian Brass erano in precedenza il quintetto Belgian Brass Soloists, fino a quando il direttore artistico Manu Mellaerts ha lanciato l’idea di riunire un gruppo di musicisti più ampio e completo, al fine di migliorare la qualità artistica dell’ensemble.
Aggiungendo la sezione ritmica e scegliendo di lavorare su diversi arrangiamenti, ecco che si è ottenuto un ensemble moderno, flessibile, e riconoscibile. Non è una coincidenza, quindi, che al cd di debutto dell’ensemble sia stato dato il nome appropriato “Pushing the Limits”. Per raggiungere un più variegato pubblico d’ascolto, è massimamente importante allestire un programma di concerti equilibrato, che contempli generi musicali diversi, che vanno dal rinascimentale al contemporaneo, dal sinfonico al pop, dal serio al frivolo...

Programma "BRASS DIVERSITIES…!":

Samuel Scheidt
1587 – 1654
Battle suite

G.Ph. Telemann
1681 – 1767
Trio Sonate in a

Joseph Horowitz
1926
Music hall suite
Soubrette song, Trick-cyclists, Adagio team,
Soft shoe shuffle, Les girls

Malcolm Forsyth
1936 – 2011
The Golyard’s Grounde

Leonard Bernstein
1918 – 1990
Dance Suite

Michael Kamen
1948 – 2003
Quintet

Giacomo Puccini
1858 – 1924
Nessun Dorma
Aria, Turandot
Solist: Markus Erlacher

George Gershwin
1898 – 1937
Porgy and Bess suite
It Ain’t necessarily so, I Loves you Porgy
A woman is a sometime thing & I got plenty o’nuttin’
I’am on my way


Lunedì, 16 Agosto Scritto da
Badia, sala manifestazioni ”Ciasa Runcher”

Duo Mosca & Goy

Liana Mosca, violino
Pieree Goy, fortepiano
Il Duo Mosca-Goy nasce dalla volontà di due artisti internazionali (il pianista svizzero Pierre Goy e la violinista italiana Liana Mosca) di valorizzare la musica tra XVIII e XIX secolo attraverso un approccio filologico, con esecuzioni su strumenti d’epoca e un attento studio delle prassi interpretative. Virtuosismo timbrico, sensibilità complementari e cristallina qualità interpretativa sono le caratteristiche che la critica ha attribuito al Duo Mosca-Goy. Dopo la collaborazione con Stefano Barneschi, Ernest Braucher e Paolo Beschi per l’incisione delle “Œuvres concertantes” di Fréderic Chopin (Lyrinx 2015), Pierre Goy e Liana Mosca hanno registrato in duo per Stradivarius le “6 Sonate di cembalo e violino obbligato” di Luigi Boccherini. Il disco è stato accolto da critiche entusiastiche ed è stato nominato “disco del mese” (novembre 2017) dalla rivista Amadeus. Di prossima uscita un doppio cd con musiche di Ignace Ladurner (1766-1839), un progetto discografico che nasce da una ricerca del musicologo Hervé Audéon sull’evoluzione della Sonata per fortepiano e violino nella Parigi di fine '700.

Meno di trent’anni separano la “Sonata KV 301” di Mozart (1778) e la “Sonata op. 47” di Beethoven (1803). Un tempo breve, in cui si compie però un mutamento profondo nella concezione della musica, da intrattenimento alla moda a espressione dell’anima. Il Duo Mosca Goy, su strumenti d’epoca, racconta tale mutamento anche attraverso l’evoluzione del rapporto tra il pianoforte e il violino, che si affranca progressivamente dal ruolo di accompagnamento attribuitogli dal Barocco.La “Sonata KV 301” raccoglie eredità musicali del XVIII secolo, con un violino sempre più rilevante nella struttura compositiva, nel fluido intreccio con il fortepiano. Si tratta di una composizione “d’occasione”, la prima delle “Sonate Palatine” dedicate alla principessa del Palatinato. La “Sonata op. 47”, che Beethoven ha dedicato al violinista Rudolphe Kreutzer, sembra invece scaturire da un’urgenza interiore. L’apertura, significativamente suonata dal violino in assolo, prelude a uno sviluppo inquietante e ambiguo. Un’opera emotivamente tanto ricca da ispirare un controverso racconto di Tolstoj. Il passaggio dal Rococò al Romanticismo è compiuto.

Programma "THE GREAT VIENNESES":

Wolfgang Amadeus Mozart
1756 – 1791
Sonate für Klavier und Violine KV 301

Ludwig van Beethoven
1770 – 1827
Sonate Nr.9 op.47 „Kreutzersonate“,
für Klavier und Violine

Venerdì, 13 Agosto Scritto da
Badia, chiesa

RE-SONANZ

Ulrike Hofbauer, soprano
Priska Comploi, oboa, flauto dolce
Philipp Comploi, violoncello
Franz Comploi, organo
Ulrike Hofbauer è attiva a livello internazionale come cantante di musica antica e barocca. Oltre alla sua carriera di solista e di insegnante, organizza e promuove i propri progetti con l’Ensemble savādi e l’Ensemble & cetera. Negli ultimi anni si è esibita nei teatri d’opera di Boston, Berna, Basilea, Schwetzingen e Ludwigsburg. La sua discografia conta più di 50 tra cd e dvd.
Dal 2014 al 2019 Ulrike Hofbauer ha insegnato canto barocco presso l’Istituto di musica antica dell’Università “Mozarteum” di Salisburgo, e da settembre 2019 si è legata alla “Schola Cantorum Basiliensis”. Tiene anche svariati corsi internazionali. La Hofbauer ama offrire al pubblico repertori di tutte le epoche. I temi principali della sua attività sono la musica barocca del primo Seicento e del Settecento, la retorica musicale, gli ornamenti e il “recitar cantando”. Nel suo tempo libero, Ulrike Hofbauer cerca di scoprire il segreto dell’espressione perfetta. Ama la bicicletta, la natura, il nuoto e, ultimo ma non meno importante, i libri!

Priska Comploi si è diplomata al Conservatorio “C. Monteverdi” di Bolzano. Ha proseguito i suoi studi presso la “Schola Cantorum Basiliensis” nella classe di Conrad Steinmann. Si è poi dedicata allo studio dell’oboe barocco ed è diventata allieva di Alfredo Bernardini al “Sweelinck Conservatorium” di Amsterdam, concludendo i suoi studi con il Master of Arts in Musical Performance nella classe di Katharina Arfken alla “Schola Cantorum Basiliensis”. Svolge un’intensa attività concertistica che la porta a collaborare regolarmente con diversi ensemble di musica antica, quali La Cetra, Musica Fiorita, Europa Galante, Il Giardino Armonico, Kammerorchester Basel, Cantus Coelln e Diferencias. Da qualche anno è docente di Ance storiche presso il „XL Festival y Curso International de Musica Antigua de Daroca“. Ha partecipato a numerose registrazioni: nel 2019 è stato pubblicato il cd di concerti barocchi napoletani con l’ensemble Musica Fiorita. Vive a Basilea e insegna Flauto dolce presso la “Allgemeine Schule” della Musikakademie Basel.

Philipp Comploi, al violoncello, è nato a Salisburgo e ha intrapreso lo studio del violoncello all’età di 7 anni con Detlef Mielke, per proseguire al “Mozarteum” con Susanne Riebl, e poi con Rudolf Leopold alla “Music University” di Graz. Ha perfezionato gli studi nella classe di Musica da camera di Chia Chou come violoncellista del trio pianistico TRIO ALBA che, fondato nel 2008, già poco dopo la sua fondazione ha entusiasmato il pubblico concertistico internazionale. Philipp Comploi è membro di diverse orchestre e gruppi, come la Wiener Akademie e il Bach Consort di Vienna. Con il Quadriga Consort si è esibito in tutta Europa e ha registrato cd per le etichette Carpe Diem e la Deutsche Harmonia Mundi. Ha partecipato come solista e concertista da camera ai festival musicali in tutta Europa, come i “Festspiele” di Salisburgo e lo “Steirischer Herbst” (2005), e si è esibito al “Musikverein” di Vienna, al “Konzerthaus” di Vienna, in Cina e in Sud America. Ha registrato cd e trasmissioni radiofoniche con l’ORF e la RAI. Dal 2021 presiede la Jeunesse Österreich.

Franz Comploi, nato in Val Badia, ha studiato al Mozarteum a Salisburgo pedagogia musicale, organo, pianoforte. È direttore artistico del Festival Badia Musica, dei "Concerti d’ organo a Bressanone" e del concorso internazionale "Daniel Herz".
Ha pubblicato inoltre sulla didattica della musica e ha inciso CD con musiche per organo.
Dal 1987 al 2004 ha insegnato al Mozarteum a Salisburgo. Dal 1999 è organista titolare del Duomo di Bressanone e dal 2004 è professore ordinario presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano.

Il concetto di musica, in età barocca, si ispirava a un principio di ordinamento numerico architettonico, alla teoria dell’affetto e ai dettami della retorica. I principi della retorica condizionavano la composizione sia per quanto riguarda il canto, sia per quanto riguarda la musica strumentale: proprio come avveniva per la stesura e l’esposizione di un buon discorso retorico, si dovevano rispettare la dispositio e l’espressione degli affetti, in modo tale che l’ascoltatore potesse riconoscere i pro e i contra degli argomenti e fosse conquistato dagli affetti corrispondenti, mediante il ricorso ad alcune figure retoriche musicali. È chiaro che il principio del dialogo svolgesse un ruolo determinante in tutto ciò. È quello che si verifica nei doppi cori, nel dialogo tra due cori, o tra solisti e il “tutti” di un’orchestra, tra due o più manuali dell’organo o, come nell’odierno programma, nel dialogo tra soprano e oboe, o tra oboe e violoncello. Dove la parte di basso, del basso continuo, non si limita a una funzione di accompagnamento, ma è qua e là coinvolta nei dialoghi.

Programma “DIALOGO MUSICALE“ :

Johann David Heinichen
1683 – 1729
Nisi Dominus, Psalm 127

Georg Philipp Telemann
1681 – 1767
Trio F-Dur für Blockflöte, Viola da Gamba
und Basso continuo aus/da Essercizii Musici TWV
Umschlinget uns, ihr sanften Friedensbande TWV 1: 1426

Signore (Louis) Detry
Sonata in C moll Adagio – presto – allegro

Antonio Caldara
1670 – 1736
Aria con Violoncino „Pompe inutili che il fasto animate“
aus/da „Maddalena ai piedi di Cristo“ 1698

Johann Sebastian Bach
1685 – 1750
Quia respexit aus/da Magnificat BWV 243

Georg Philipp Telemann
Sonate in D-Dur aus/da „Der getreue Music-Meister”
Lento-Allegro-Largo- Allegro

Johann Sebastian Bach
1685 – 1750
Verleih, da ich aus Herzens Grund
aus/da Kantate: Ich ruf zu dir BWV 177


Giovedì, 12 Agosto Scritto da
Pieve di Marebbe, chiesa

RE-SONANZ

Ulrike Hofbauer, soprano
Priska Comploi, oboa, flauto dolce
Philipp Comploi, violoncello
Franz Comploi, organo
Ulrike Hofbauer è attiva a livello internazionale come cantante di musica antica e barocca. Oltre alla sua carriera di solista e di insegnante, organizza e promuove i propri progetti con l’Ensemble savādi e l’Ensemble & cetera. Negli ultimi anni si è esibita nei teatri d’opera di Boston, Berna, Basilea, Schwetzingen e Ludwigsburg. La sua discografia conta più di 50 tra cd e dvd.
Dal 2014 al 2019 Ulrike Hofbauer ha insegnato canto barocco presso l’Istituto di musica antica dell’Università “Mozarteum” di Salisburgo, e da settembre 2019 si è legata alla “Schola Cantorum Basiliensis”. Tiene anche svariati corsi internazionali. La Hofbauer ama offrire al pubblico repertori di tutte le epoche. I temi principali della sua attività sono la musica barocca del primo Seicento e del Settecento, la retorica musicale, gli ornamenti e il “recitar cantando”. Nel suo tempo libero, Ulrike Hofbauer cerca di scoprire il segreto dell’espressione perfetta. Ama la bicicletta, la natura, il nuoto e, ultimo ma non meno importante, i libri!

Priska Comploi si è diplomata al Conservatorio “C. Monteverdi” di Bolzano. Ha proseguito i suoi studi presso la “Schola Cantorum Basiliensis” nella classe di Conrad Steinmann. Si è poi dedicata allo studio dell’oboe barocco ed è diventata allieva di Alfredo Bernardini al “Sweelinck Conservatorium” di Amsterdam, concludendo i suoi studi con il Master of Arts in Musical Performance nella classe di Katharina Arfken alla “Schola Cantorum Basiliensis”. Svolge un’intensa attività concertistica che la porta a collaborare regolarmente con diversi ensemble di musica antica, quali La Cetra, Musica Fiorita, Europa Galante, Il Giardino Armonico, Kammerorchester Basel, Cantus Coelln e Diferencias. Da qualche anno è docente di Ance storiche presso il „XL Festival y Curso International de Musica Antigua de Daroca“. Ha partecipato a numerose registrazioni: nel 2019 è stato pubblicato il cd di concerti barocchi napoletani con l’ensemble Musica Fiorita. Vive a Basilea e insegna Flauto dolce presso la “Allgemeine Schule” della Musikakademie Basel.

Philipp Comploi, al violoncello, è nato a Salisburgo e ha intrapreso lo studio del violoncello all’età di 7 anni con Detlef Mielke, per proseguire al “Mozarteum” con Susanne Riebl, e poi con Rudolf Leopold alla “Music University” di Graz. Ha perfezionato gli studi nella classe di Musica da camera di Chia Chou come violoncellista del trio pianistico TRIO ALBA che, fondato nel 2008, già poco dopo la sua fondazione ha entusiasmato il pubblico concertistico internazionale. Philipp Comploi è membro di diverse orchestre e gruppi, come la Wiener Akademie e il Bach Consort di Vienna. Con il Quadriga Consort si è esibito in tutta Europa e ha registrato cd per le etichette Carpe Diem e la Deutsche Harmonia Mundi. Ha partecipato come solista e concertista da camera ai festival musicali in tutta Europa, come i “Festspiele” di Salisburgo e lo “Steirischer Herbst” (2005), e si è esibito al “Musikverein” di Vienna, al “Konzerthaus” di Vienna, in Cina e in Sud America. Ha registrato cd e trasmissioni radiofoniche con l’ORF e la RAI. Dal 2021 presiede la Jeunesse Österreich.

Franz Comploi, nato in Val Badia, ha studiato al Mozarteum a Salisburgo pedagogia musicale, organo, pianoforte. È direttore artistico del Festival Badia Musica, dei "Concerti d’ organo a Bressanone" e del concorso internazionale "Daniel Herz".
Ha pubblicato inoltre sulla didattica della musica e ha inciso CD con musiche per organo.
Dal 1987 al 2004 ha insegnato al Mozarteum a Salisburgo. Dal 1999 è organista titolare del Duomo di Bressanone e dal 2004 è professore ordinario presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano.

Il concetto di musica, in età barocca, si ispirava a un principio di ordinamento numerico architettonico, alla teoria dell’affetto e ai dettami della retorica. I principi della retorica condizionavano la composizione sia per quanto riguarda il canto, sia per quanto riguarda la musica strumentale: proprio come avveniva per la stesura e l’esposizione di un buon discorso retorico, si dovevano rispettare la dispositio e l’espressione degli affetti, in modo tale che l’ascoltatore potesse riconoscere i pro e i contra degli argomenti e fosse conquistato dagli affetti corrispondenti, mediante il ricorso ad alcune figure retoriche musicali. È chiaro che il principio del dialogo svolgesse un ruolo determinante in tutto ciò. È quello che si verifica nei doppi cori, nel dialogo tra due cori, o tra solisti e il “tutti” di un’orchestra, tra due o più manuali dell’organo o, come nell’odierno programma, nel dialogo tra soprano e oboe, o tra oboe e violoncello. Dove la parte di basso, del basso continuo, non si limita a una funzione di accompagnamento, ma è qua e là coinvolta nei dialoghi.

Programma “DIALOGO MUSICALE“ :

Johann David Heinichen
1683 – 1729
Nisi Dominus, Psalm 127

Georg Philipp Telemann
1681 – 1767
Trio F-Dur für Blockflöte, Viola da Gamba
und Basso continuo aus/da Essercizii Musici TWV
Umschlinget uns, ihr sanften Friedensbande TWV 1: 1426

Signore (Louis) Detry
Sonata in C moll Adagio – presto – allegro

Antonio Caldara
1670 – 1736
Aria con Violoncino „Pompe inutili che il fasto animate“
aus/da „Maddalena ai piedi di Cristo“ 1698

Johann Sebastian Bach
1685 – 1750
Quia respexit aus/da Magnificat BWV 243

Georg Philipp Telemann
Sonate in D-Dur aus/da „Der getreue Music-Meister”
Lento-Allegro-Largo- Allegro

Johann Sebastian Bach
1685 – 1750
Verleih, da ich aus Herzens Grund
aus/da Kantate: Ich ruf zu dir BWV 177


Lunedì, 02 Agosto Scritto da
Badia, chiesa

Concerto d'organo

Antonio Pantalone, organo
Antonio Pantalone, nato nel 1997, si è diplo-mato col massimo dei voti e la lode in Organo e Composizione organistica presso il Conser-vatorio “L. D‘Annunzio” di Pescara. Ha seguito corsi di perfezionamento e masterclass con G. Carnini, O. Di Ilio, D. Severin, Y. Hékimova e F. Cera. È stato vincitore del 1° Premio presso il Concorso Organistico Internazionale “Fiorel-la Benetti Brazzale - Città di Vicenza”. Ha collaborato con l’orchestra “Novi Toni Co-mites” in qualità di continuista, mentre attual-mente ricopre l’incarico di organista presso la chiesa di S. Vigilio in Roma. All’attività musica-le affianca lo studio universitario, frequentan-do la facoltà di Fisica presso l’Università “La Sapienza” di Roma. (www.antoniopantalone.it)

Lo stile di Girolamo Frescobaldi si basa sull’espressione degli affetti: l’obiettivo della sua musica strumentale quello di suscitare forti emozioni negli ascoltatori. L’ammirazione di J. S. Bach verso i “Fiori Musicali” era tale, che egli arriv a farne un’intera copia da tenere per s . La “Bergamasca” una delle tante melodie popolari che hanno trovato diffusione anche nella musica colta.
Il concerto di Vivaldi, trascritto da Bach, fu pensato originariamente per due violini, violoncello, archi e continuo, ed articolato in tre movimenti ([senza indicazione di tempo]/ Grave/Fuga - Largo e spiccato - Allegro).
Dalla composizione “Toccata in re minore” di Buxtehude si capisce perfettamente il significato dello ‘stylus phantasticus’, una maniera di comporre e improvvisare nel modo “pi libero che si possa immaginare”, in cui vi sono “svolte ingegnose e abbellimenti senza alcuna reale osservanza del tempo (…) ora accelerando, ora esitando, (…) sempre con l’intento di piacere, di convincere, di meravigliare”.
Il preludio corale “Schmücke dich, o liebe Seele”, destinato alla Comunione, caratterizzato da grande serenit , e il titolo (“Adornati, o cara anima”) si riflette nei sobri abbellimenti della voce pi acuta del corale.
La Fantasia in Sol-minore una composizione estremamente libera, in cui si alternano passaggi di travolgente virtuosismo ad altri pi misurati, in un susseguirsi di “colpi di scena” armonici. Si dice che la Fuga sia stata improvvisata durante un’audizione per il posto di organista nella chiesa di S. Giacomo ad Amburgo. IL novantasettenne organista Johann Adam Reincken, che era tra il pubblico, ebbe modo di apprezzare la creativit e la bellezza delle improvvisazioni di Bach, e alla fine and a complimentarsi con lui dicendogli “Credevo che quest‘arte fosse morta, ma vedo che vive ancora in voi!”

Programma “BACH INSPIRATIONS”:

Girolamo Frescobaldi
1583 – 1643
Toccata avanti la messa degli Apostoli
Canzon dopo la Pistola Bergamasca

Antonio Vivaldi
1678 – 1741
Concerto in Re minore RV 565
(trascrizione per organo di J. S. Bach, BWV 596)

Dietrich Buxtehude
1637 – 1707
Ciaccona in Mi minore BuxWV 160
Toccata in Re minore BuxWV 155

Johann Sebastian Bach
1685 – 1750
Choral “Schmücke dich, o liebe Seele” BWV 654
Fantasia e Fuga in Sol minore BWV 542

Giovedì, 15 Luglio Scritto da
Corvara, sala manifestazioni

Vallerotonda & i Bassifondi

Gabriele Miracle, percussioni
Stefano Todarello, colascione, chitarra battente, sordellina
Simone Vallerotonda, arciliuto, chitarra barocca, direzione
Nato a Roma nel 1983, Simone Vallerotonda ha iniziato gli studi musicali sulla chitarra classica. Nel 2011 è risultato miglior classificato, nella sezione solisti, al Concorso Internazionale di Liuto “Maurizio Pratola” e vincitore del concorso “REMA” (Rèseau Européen de Musique Ancienne) nella sezione musica da camera. Ha suonato nei teatri e nelle sale più prestigiose in USA, Australia, Sud America, Oriente, Europa. Ha registrato per importanti emittenti radiofoniche e televisive. È docente di Liuto con contratti di collaborazione coordinata e continuativa presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro, “L. Refice” di Frosinone, “G. Frescobaldi” di Ferrara. Collabora con il Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna per gli insegnamenti riferibili alla Chitarra barocca. Nel 2014 fonda I Bassifondi, suo ensemble con cui propone il repertorio per chitarra, tiorba e liuto del ‘600 e ‘700 con il basso continuo. Simone Vallerotonda è sostenuto dal CIDIM – Comitato Nazionale Italiano Musica – sia nell’attività solistica che in quella con I Bassifondi Ensemble.

Un power trio barocco! Da un’idea di Simone Vallerotonda, nasce l’ensemble I Bassifondi che propone la musica del XVII e XVIII secolo per liuto, arciliuto, tiorba e chitarra barocca, con l’accompagnamento del “basso continuo”. Tutti i più importanti liutisti e chitarristi dell’epoca suonavano la loro musica “condividendola” con altri strumenti. L’esigenza di creare un comune linguaggio esecutivo e improvvisativo spinge I Bassifondi a proporre autori meno noti del mondo degli strumenti a pizzico, ma non meno importanti, restituendoli alla loro autenticità. Una profonda ricerca delle fonti musicali, corde in budello, manuali di diminuzioni, consapevole di non raggiungere mai la Verità, spinge l’ensemble a riproporre l’antica prassi esecutiva, senza soggezione né paura di visioni romantiche. Il loro primo album “Alfabeto falso” ha scosso gli ascoltatori, con un repertorio per chitarra barocca ricco di stravaganze armoniche: l’alfabeto falso appunto, paragonabile al jazz moderno. Ora, con “Roma 600”, I Bassifondi esplorano gli aspetti popolari presenti nella musica romana, come specchio di quella colta.

Programma "ROMA ‘600":

H. Kapsberger
1580 – 1651
Toccata VI, Gagliarda X

Tommaso Marchetti romano
(?-)
Aurilla mia, Monica Spagnoletta, Mal francese mi tormenta, Mamma lo scorpiò

Ferdinando Valdambrini romano
(?-)
Passacaglia per la D

Giovanni Paolo Foscarini
1600 – 1647
Villan di Spagna

Arcangelo Lori
1611 – 1679
Toccata dell’Arcangelo

H. Kapsberger,
Giovanni Paolo Foscarini
1600 – 1647
Sordellina dall’Oratorio I Pastori di Bettelemme, Gagliarda francese, Passacaglio per la O Aria di Firenze

Tommaso Marchetti romano
(?-)
Romanesca

Athanasius Kircher
1602 –1680
Tarantella, Antidotum tarantulæ